PAOLO SCARANO - PSICOLOGO A MILANO

articoli e approfondimenti


Chi è lo psicologo

Lo psicologo è laureato in psicologia e ha sostenuto e superato l’Esame di Stato che permette l’iscrizione all’Ordine degli psicologi. Per poter sostenere tale esame egli deve obbligatoriamente svolgere un tirocinio formativo post-lauream della durata di un anno.
Lo psicologo non può prescrivere farmaci, dal momento che per fare questo serve una laurea in medicina. Un pregiudizio molto diffuso è l'idea che se una persona si rivolge ad uno psicologo significa che sia un "pazzo" o che stia per diventarlo! Purtroppo la nostra società ci ha abituati a modelli di riferimento che trasmettono i valori dell'autocontrollo, della forza di carattere e soprattutto della persona forte e risoluta che non ha il controllo della sua vita e che non ha bisogno dell'aiuto di nessuno. Inoltre siamo anche stati abituati a non rivelare i nostri sentimenti, specialmente quelli che ci fanno soffrire, per non apparire dei deboli o delle vittime. Tante persone ancora condizionate da questi pregiudizi trascurano il proprio benessere psicologico rischiando di aggravare ancora di più la situazione; basti come esempio il fatto che ogni giorno in TV apprendiamo di terribili tragedie consumate da persone che troppo a lungo forse sono state lasciate sole a se stesse. Cercare l'aiuto di un professionista è invece sinonimo di forza di volontà, di voglia di vivere la vita e di viverla al meglio.
Lo psicologo non cerca di risolvere tutti i problemi del suo paziente: aiuta il paziente ad attivare le sue risorse interiori per risolvere i problemi o cerca di svilupparne altre e nel caso questo non sia possibile, lo aiuta ad accettare le cose che non si possono cambiare. Spesso le persone si rivolgono ad uno psicologo chiedendogli di risolvere il loro problema. Come già detto lo psicologo non possiede formule magiche per risolvere i problemi. Può invece aiutare la persona a vedere soluzioni ai problemi che da sola non è riuscita a vedere e cercare insieme ad un professionista soluzioni ai problemi efficaci.
Il rapporto che si crea fra lo psicologo e l'utente è una relazione in cui ogni membro da il suo contributo; lo psicologo mette a disposizione competenze teoriche e tecniche, insegna al paziente tecniche per gestire determinate problematiche, gli offre comprensione empatica, non lo giudica ma lo accetta per quello che è; al paziente spetta il compito più impegnativo: usare gli strumenti forniti dallo psicologo per vivere al meglio la propria vita!

Chi è lo psicoterapeuta

Il percorso per divenire psicoterapeuta è duplice. Può partire dalla laurea in psicologia o da quella in medicina, conseguita la quale va intrapreso un corso di specializzazione riconosciuto dallo Stato Italiano della durata di almeno 4 anni. Dunque lo psicoterapeuta può essere sia medico che psicologo; nel caso che sia psicologo può esercitare tutte le attività dello psicologo e in più la psicoterapia, nel caso che sia medico può esercitare le attività del medico (fra cui la prescrizione di farmaci) e quelle dello psicoterapeuta. Lo psicologo psicoterapeuta non può prescrivere farmaci. L’attività dello psicoterapeuta va quindi più in profondità rispetto a quella dello psicologo, e permette di agire direttamente sui disagi della persona attraverso l’utilizzo di tecniche che variano a seconda della teoria di riferimento del professionista stesso.

Chi è lo psicanalista

In Italia lo psicanalista è uno psicoterapeuta che si ispira alla psicanalisi di Freud e dei suoi successori. Dopo Sigmund Freud infatti, sono nate diverse correnti che si sono distanziate dal suo pensiero originale, definite post-freudiane (Gustav Jung e Alfred Adler sono i più famosi).
La formazione psicanalitica in cui è avvenuta, avviene e avverrà la mia formazione prende le mosse dallo psicanalista Jacques Lacan che sebbene abbia sviluppato il suo pensiero in epoca posteriore alla morte di Freud si definisce a giusto senso freudiano e non post-freudiano.
Nelle lettura dei testi freudiani si trova secondo Lacan, il senso di un ritorno a Freud che è un ritorno al senso di Freud . Proprio per evitare interpretazioni approssimative ed incomplete del testo, Lacan centra la sua clinica e la sua teoria partendo da una nuova lettura, intesa come commentare le questioni che il testo ci pone ascoltandolo così come nella pratica analitica ascoltiamo il testo che il paziente, con il suo discorso, ci porta ogni volta che si trova sdraiato sul divano.
L'ottica di una pratica psicanalitica in continuo divenire, introducendo anche elementi nuovi non sviluppati da Freud e ciò che fa di Lacan un innovatore e un pioniere di una rinnovata prassi di trasmettere e praticare la psicanalisi.
Lo psicanalista, per diventare tale, deve necessariamente sottoporsi in prima persona ad un’analisi personale. Le qualifiche necessarie per ottenere il titolo di psicoterapeuta ad indirizzo psicanalitico in Italia sono la laurea in medicina o laurea in psicologia; l’ iscrizione all’Ordine dei Medici o a quello degli Psicologi e la frequentazione di una scuola di specializzazione quadriennale in psicoterapia ad indirizzo psicoanalitico con all’attivo una psicoanalisi personale

Chi è lo psichiatra

Lo psichiatra è un laureato in medicina che ha intrapreso successivamente la specializzazione in psichiatria. Lo psichiatra non è psicologo, a meno che non abbia conseguito il relativo titolo; egli può tuttavia esercitare la psicoterapia. La differenza sostanziale tra psicologo/psicoterapeuta e psichiatra risiede nel modo di vedere la persona e nell’approccio utilizzato; mentre i primi due guardano la persona nel suo insieme, evitando di concentrarsi solo sul disturbo, lo psichiatra utilizza un metodo che può essere definito di diagnosi/cura. In sostanza egli focalizza la sua attenzione sul problema cercando di risolvere solo quello, esattamente come fa il medico.
Egli cura i disturbi psichici e le malattie mentali attraverso l’utilizzo dei metodi propri della psichiatria, che comprendono spesso l’utilizzo di farmaci. Avviene di sovente che sia lo psicologo/psicoterapeuta che lo psichiatra forniscano contemporaneamente il loro supporto ad una stessa persona, ottenendo un risultato migliore di quello che verrebbe raggiunto attraverso l’utilizzo esclusivo di uno dei due approcci.

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