PAOLO SCARANO - PSICOLOGO A MILANO

LE TRACCE DELLO PSICOLOGO


Perché non riesco a laurearmi?
Ansie e paure di chi sta affrontando il percorso universitario o si avvicina alla sua conclusione.

La convinzione di non riuscire a laurearsi, l'ansia, gli attacchi di panico perché ci sente un fallimento, non all'altezza: parliamo di una paura che affligge molti studenti.

Nella mia professione di psicologo psicoterapeuta sto assistendo molti ragazzi e giovani adulti che si sono presentati da me inizialmente a causa di questo problema che può essere ben definito come un vero e proprio sintomo: non riesco a laurearmi.
I motivi che animano la loro decisione di intraprendere un percorso psicoterapeutico per far fronte, almeno inizialmente, a questa problematica sono tra loro differenti e sfaccettati.
Può dipendere dal fatto che mancano pochi esami prima della tesi e nonostante gli sforzi l'orizzonte della fine degli studi slitterà inesorabilmente.

COME RICONOSCERE LA PAURA DI NON LAUREARSI
L'autostima
, un termine molto diffuso e forse più abusato che usato, spesso è ridotta ai minimi termini. Ci si sente inferiori rispetto ai coetanei e nel mio studio sento spesso i termini “demotivazione”, "fallimento", “non sono all'altezza”, “vivo nell'angoscia”. C'è una reale sensazione che nella vita non si riesca a realizzare nulla.
Il senso di colpa è spiccato e si ha la sensazione che non si stia facendo il proprio dovere, malgrado volontà e sforzi vadano in direzione opposta e laurearsi sia la cosa più desiderabile.
Ecco allora sorgere repentini cambiamenti di umore, ansia generalizzata, disturbi somatici e attacchi di panico.
Insoddisfazione e fantasie di fuga possono diventare pensieri comuni favorendo la creazione di un circolo vizioso di inquietudini nella testa che portano allo sfinimento.
Oppure la staticità: studenti che restano fermi per mesi e a volte per anni senza neppure provare a dare un esame e non riescono a farsene una ragione.
La paura, che può tramutarsi in angoscia, disturbi dell'umore, ansia generalizzata, attacchi di panico è sicuramente fonte di stress e di preoccupazioni continui che non permettono di vivere serenamente.

UN BUON PUNTO DI PARTENZA PER SUPERARE L'ANSIA
Accettare le proprie paure quale segnale positivo, elaborare un confronto al fine di esaminare i dati positivi e quelli negativi sarebbe un buon inizio per fermarsi e riflettere su cosa stia succedendo. Essere onesti con se stessi diceva Freud è un buon inizio per mettersi in discussione e lasciare che tutto ciò che viene alla mente possa essere detto cercando di non censurare nulla, banale o importante che sia. Esistono anche altre parole che ascolto spesso in queste casistiche. “Depressione”, “ansia” e “delusione”.
Frequentemente la delusione, prima di essere per loro stessi, è per i genitori o chi per essi. La paura di deludere gli altri però dovrebbe essere messa da parte perché la delusione di altri non è la delusione di chi studia. La persona che affronta un percorso universitario deve avere ben chiaro quale sia il suo obiettivo. È necessario pensare solo a scegliere quello che è meglio per la propria vita e quando gli altri avranno capito che è così, allora saranno contenti e forse non così delusi.

COME PUÒ AIUTARE LO PSICOLOGO/PSICOTERAPEUTA
Fare queste scelte però non è sempre semplice e allora rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta può essere un importante passo verso la nominazione dei propri problemi. Riflettere attivamente attraverso il proprio discorso può portare alla progressione e allo sviluppo di prender coscienza di questioni diverse. Questioni che hanno come punto prioritario il conseguimento della laurea o il superamento di un esame, qualunque esame sia, spesso rivelano coprire questioni più complesse; a volte questioni totalmente diverse per oggetto e per niente accostabili. Scoprire tali questioni, favorire una domanda di analisi e di cura è tanto importante quanto fondamentale contributo che lo psicologo psicoterapeuta può dare. Tutto quello che avrete la possibilità di dire nell'affrontare un percorso psicoterapeutico è difficilmente descrivibile perché ogni soggetto è diverso così come il suo discorso.
Ciò che è certo è che esiste la possibilità di poter parlare di ciò che ci tormenta e di potergli dare un nome. Il proprio discorso è lo strumento più importante che abbiamo e dobbiamo valorizzarlo e ascoltarlo al 100%.

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